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in Olio di Balena4 years ago


Immagine CC0 creative commons

Oggi, in una domenica delle Palme insolita, ho voglia di raccontarvi un fatto, successo una decina di anni fa, anche per avere un vostro parere, oppure semplicemente per passare un po' il tempo...

Occorre qualche premessa, perché la mia replica finale è stata forte, volutamente forte, di portata assoluta, ma dettata dal costante gonfiamento di palle che mi ha fatto venire questo soggetto, che definire arrogante è riduttivo.

Meeting aziendale, diversi gestori di negozi accompagnati da mogli e/o amici, una riunione in un agriturismo, 3 giorni in cui si parla di lavoro, di tecnologia, di vendite, ma anche di altro ancora, nelle pause tra una conferenza e un intervento.

Era pure previsto l'arrivo di un funzionario diretto della casa madre, che, guarda caso, era di nazionalità tedesca, dove aveva la sede operativa...

Invece del primo giorno arrivò il secondo, incasinando la normale programmazione del meeting di quella giornata, proprio durante la pausa pranzo, un ingresso decisamente fuori dall'ordinario...

Aston Martin blu cobalto, scende sto cruccone, alto circa 1 metro e ottanta abbondante, biondo, occhi azzurri, muscoloso, una trentina di, forse 35, anni, il classico stereotipo del tedescone...

Parlava perfettamente in inglese, troppo perfettamente, io, con la mia conoscenza della lingua anglo-sassone poco più che scolastica facevo fatica a capire più di due parole per ciascuna frase che diceva, ma, chissà perché, mi è stato sin da subito sulle palle, guardandomi in giro abbiamo iniziato a farci la domanda...

"Ma chi cazzo è questo, Supercrukken?!?!"

Sfido chiunque, quando si notano queste cose, a non evidenziare i difetti di un popolo o di una determinata zona nazionale, perché è inevitabile, se tutto fila liscio, allora la persona la si valuta per quello che è, e si apprezzano le sue qualità, ma se si rende antipatica, insopportabile, arrogante, presuntuosa, supponente, spocchiosa, assurda, egocentrica, megalomane, allora meni di brutto nei difetti che ritieni riconducibili alla sua persona o alla sua etnia...

Il tedesco non mi è mai stato particolarmente simpatico come popolo, sarà per le Guerre Mondiali, sarà per la rivalità calcistica, sarà per il loro modo di comandare il mondo e soprattutto in Europa (basti guardare ai recenti accadimenti..), oppure ai contatti sporadici che ho avuto, come questo che vi sto raccontando, non parto prevenuto, ma se esci dal seminato, e lo fai ripetutamente, costantemente, volutamente, allora mi cerchi, allora mi trovi.

Si mette a mangiare e con la voce dominava tutti i tavoli limitrofi con cui era in contatto, finito il pranzo, il primo intervento del pomeriggio è stato il suo, un'autentica odissea, in quanto avevamo una traduttrice, perché solo un madrelingua lo poteva seguire, la persona a fianco a me si difendeva bene in inglese, e mi dava una sorta di pappina addomesticata, la traduttrice era quasi inutile, gli diceva di parlare piano ma lui era una macchinetta a ripetizione, esprimeva 10 concetti al secondo e 1000 parole al minuto, in poco tempo aveva rotto il cazzo a tutta la sala, donne comprese (a cui nel frattempo erano venuti due maroni...).

Terminato l'intervento, c'era come di consuetudine la possibità di rivolgere delle domande, vennero poste delle perplessità su un particolare tessuto, che non aveva, a detta di tutti i presenti, le prestazioni decantate dall'azienda che rappresentava e che lui stesso, nelle poche parole che capimmo, aveva sottolineato.

Risposte a cazzo, non poteva essere diversamente, il mio collega che avevo vicino mi diceva...

"Ma non sta rispondendo alle domande, ci gira intorno e dice quel cazzo che gli pare!!"

Anch'io avevo una domanda da fare, attendevo il mio momento, non era troppo dissimile da quelle precedentemente fatte, ma, sempre nel mio inglese puerile, ero riuscito a trovare una frase che era difficile da scartare, relativa al costo eccessivo del prodotto in relazione alle prestazioni fornite...

Sciorino la mia mini-tesi, sto coglione mi guarda con disprezzo, mi soppesa, poi si gira, passeggiando un po' avanti e indietro sulla pedana sollevata rispetto alla sala in cui eravamo seduti, poi, con la peggior espressione possibile di disprezzo e derisione, mi dice, fra le righe, che se non sono capace di fare il mio lavoro era meglio che cambiassi lavoro, il suo tessuto non si discuteva, il problema ero io.

Era troppo, aveva passato il segno, un brusio corse da un lato all'altro della sala, finché un altro collega chiese la parola e confermò, rafforzandolo, lo stesso concetto mio, il tessuto era invendibile...

Serafica risposta, che cadde come una sentenza di condanna, anche lui doveva cambiare lavoro, ma il vero problema era uno, questa frase la capii benissimo, fu l'ultima che pronunciò, perché la disse lentamente, scandendola...

"You're italians..."

Mi si sono incendiate le palle, questo cercava rogna, avevo un fottuto desiderio di rompergli il culo, non sapevo come fare, ma alle volte il destino, inconsapevolmente, una mano te la concede, e la mia chance arrivò nel successivo coffee-break, quando il tizio passeggiava tutto tronfio nella sua stronzaggine avanti e indietro...

Volevo fermatelo e dirgliene quattro, ma il pretesto era abbastanza debole, erano passate un paio d'ore dalla nostra botta/risposta, per cui chissà se si ricordava di me, dubbio che svanì in un istante, quando mi si parò davanti e mi apostrofò, in un inglese molto ricercato ma intuibile, come l'ecco quello che deve cambiare lavoro...

Ho cercato l'offesa più grossa che potessi trovare, mi è venuta in mente perché frase, volutamente spropositata, ma giustificata dal grandissimo testadicazzo facciadimerda che mi trovavo davanti, più o meno, ma molto fedelmente, la frase fu questa, non la traduco neanche in inglese, perché la fornisco così come l'ho detta, anche con gli errori grammaticali...

"Lissen to me, mister, lissen to me, just a moment, see, there is a big, very big mistake, that Americans have make 65 years ago (eravamo nel 2010, capì immediatamente dove volevo arrivare, perché il suo viso si scurì di brutto, ma non era il caso, per lui, di reagire, non era proprio il caso...), 1 atomic also in Germany, so you after fly down..."

Pessima, davvero pessima battuta, ma non mi pento, perché se sei un figliodiputtana, ti tratto da tale...

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@tipu curate

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Guarda... personalmente ho solo avuto buone esperienze con i paesi germanici.
Oltre ad aver frequentato una ragazza austriaca per quattro anni venendo a conoscenza di mille loro sfumature sia dal punto di vista umano sia sociale, ho frequentato amici vari tedeschi.
Sono un popolo fiero, gioviale, grandi lavoratori, intelligenti.
Un tedesco conosce benissimo l'inglese, solitamente sono lavoratori umili che danno poca importanza all'aspetto fisico o esteriore (una donna tedesca o austriaca si trucca pochissimo e solitamente sono acqua e sapone) ma piuttosto ti scrutano l'anima.
Poi, ovviamente, i teste di cazzo ci sono ovunque e in qualsiasi popolo ma personalmente non posso che parlare bene dei germanici e francamente non ne fare una questione di razza.
Noi italiani tendiamo a farlo: una volta erano i terroni dal sud; poi i neri che ci rubano il lavoro, poi i mussulmani che non accettano le nostre tradizioni, in tutto questo tempo i tedeschi stronzi e gli inglesi boriosi.
La verità è che tutto il mondo è Paese: ci sono le brave persone (ed io ne ho conosciute diverse di origine germanica) e le persone stronze.
Beh ok, a parte i francesi ahahah

Il rischio di fare post come il mio è questo, si cadere nei luoghi comuni, e in parte l'ho fatto, ma forse non mi sono spiegato a sufficienza...

Io sono sempre vissuto in una città turistica, per cui, soprattutto d'estate, sono stato in contatto spesso con la popolazione germanica.

Convengo tranquillamente con te che le testedicazzo non hanno bandiera, ma qualche altro episodo spiacevole, come quello che ho raccontato, l'ho avuto con persone di nazionalità tedesca.

Ti posso garantire che se l'avessi visto dal vivo avresti avuto voglia anche tu di arrivargli nel muso, perché era insopportabile, meritava tutti gli appellativi collegati al termine di supponenza, si sentiva il padrone del mondo, e questo aspetto il tedesco, fidati, se lo sente un po' dentro, perché è il padrone effettivo dell'Europa, non ho sopportato la sua arroganza e il suo poter di me che sprizzava da tutti i pori, in fondo in fondo, era lui l'ospite, in terra straniera, viceversa sarebbe stato molto ma molto più duro di me...

Caro @mad-runner le persone arroganti e presuntuose fanno perdere la pazienza a tutti.
Un bello stronzo quello che hai incontrato.
Detto questo ci sono persone e persone e le esperienze negative soprattutto se ripetute ci possono spingere verso la generalizzazione...ma alla fine è sempre un giudizio derivato da un'esperienza vissuta in prima persona e quindi ristretta a poche persone rispetto al popolo intero.
Detto questo la tua risposta colorita in fondo ci stà perchè conoscendo il tuo gran cuore so che aveva un unico scopo: colpire il bastardo!

Accidenti che analisi e che commento, mi ha davvero onorato riceverlo!!!