Non è l’inflazione che deprime il prezzo del token, sia nel periodo in cui Steem aveva un’inflazione del 100%, sia quando le author rewards ammontavano a 75% della rewards pool contro il 50% di oggi, il prezzo del token era maggiore in entrambi i casi.
DOGE ha un’inflazione ridicola eppure per un motivo o per l’altro ha raggiunto un network effect che rende il prezzo sostenibile.
L’unico modo per avere un apprezzamento sostanziale di HIVE e non parlo di pump ciclico ogni bull run quadriennale è la necessità di resource credits (legati all’HP).
Che lo si ottenga con dei giochi, smart contracts o altre dapps, è su quello che bisogna puntare. Il problema di oggi è che nessuna dapp non solo su Hive, è usata abbastanza da sostenere questo meccanismo.
Nel momento in cui un ipotetico gioco/dapp ha anche solo 50000 utenti unici che la utilizzano giornalmente, ecco che le resource credits necessarie a mantenere l’attività degli utenti aumenta con conseguente bisogno di ulteriore HIVE in stake o noleggiato da whale che a quel punto sono incentivate comunque ad investire in HIVE in stake per ottenere una rendita passiva.