Oh... Che meraviglia quegli uomini e donne che se hanno qualcosa da dire alzano il telefono, ti guardano in faccia, e non abbassano lo sguardo se ti incontrano... Poi uno capisce perché Paolo Villaggio si era tanti divertito a presentarci un personaggio così grottesco come quello del RAGIONIER Fantozzi...
A tal proposito vorrei rimembrare un certo Sciascia che a tal proposito scrisse:
Brano in cui il padrino mafioso Mariano esprime il suo rispetto per il protagonista del romanzo, il capitano Bellodi:
«Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l'umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz'uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà. Pochissimi gli uomini; i mezz'uomini pochi, ché mi contenterei l'umanità si fermasse ai mezz'uomini. E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi.
E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito. E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre. Lei, anche se mi inchioderà su queste carte come un Cristo, lei è un uomo.»
LEONARDO SCIASCIA, Il giorno della civetta (Torino, Einaudi 1961).
Scusatemi se non ho citato la Rowling......
~foto e testo dell'autore, cit. Leonardo Sciascia~