Il periodo bello per stare fuori inizia a finire.
E voi direte che questo che scrive è un matto!
Anzi, a Milano si dice...
Chel lì lê ün pirla.
Accenti e puntini sulle lettere messe a casaccio, tanto chi può mai sapere la verità?
In realtà, abitando in una zona di pianura, in mezzo alle campagne, da adesso in poi inizieranno le invasioni delle zanzare.
L'ho sempre saputo, l'ho sempre accettato e me le sono sempre fatte andare bene.
Qualche parolaccia, qualche maledizione, qualche imprecazione, ma tutto sommato ho sempre saputo che questo è il mio mondo, questa è la mia terra.
Quest'anno però, ho assaporato il tempo libero fuori, cioè nel mio minuscolo giardino nel momento nel quale quelle maledette non c'erano.
Devo dire, stupendo!
Adesso che iniziano ad arrivare, che si stanno moltiplicando, che cercano il mio sangue per allattare o assanguare i loro piccoli, mi manda in aceto.
Quest'anno poi, vista tutta la vicenda covid non andrò nemmeno in vacanza, quindi nemmeno quei quindici giorni di pace mi daranno quella sensazione di libertà, soprattutto dopo il tramonto.
Non riesco a non pensare che esistono dei posti dove le zanzare non condizionano la vita all'aperto delle povere persone.
Ma a cosa servono le zanzare?
A fare mangiare le rane?
Davvero? E che problema c'è?
Glielo porto io da mangiare alle rane.
Ma secchiamole quelle maledette.