Cap. 35
Sempre continuando con le storie delle varie formazioni del tempo... un mio ex collega suonava in una band ed era un batterista, tra l'altro niente male devo dire.
Stava riformando tutta la situazione ed ha chiesto a me di andare a fare una prova con la sua band nel caso uscisse qualcosa di buono.
Ovvio che ci sono andato a fare la prova, avevo vent'anni ed un cazzo da fare tutto il giorno.
Mi portavo sempre dietro la mia asta ed il mio microfono, coi quali potevo muovermi liberamente e divertirmi a fare un po di show anche in sala prove.
Ovviamente era la prima prova che facevo con loro, ed era un po come il primo appuntamento, mi sono tirato a lucido ed ho dato il meglio di me.
Durante la pausa sigaretta, che in genere avveniva a metà prova, durante la quale io rimanevo dentro in saletta a strimpellare da solo perché non fumavo, quella sera sono uscito anch'io per fare due chiacchiere con il resto della ciurma, anche solo per capire le dinamiche e farmi un idea di chi comandava all'interno della band.
Comandava il chitarrista e senza nemmeno troppi peli sulla lingua.
- non sei male.
Mi dice
- ma se vuoi suonare con noi devi calmarti un pochettino, se fai troppo movimento, troppo show... la gente perde di vista il resto del gruppo perché si concentra su di te.
Beh mi sembra giusto cercare un frontman anonimo con poca voglia di farsi vedere.
Poi continua.
- per esempio, ho visto che ballavi durante il mio assolo di chitarra. Non voglio che l'attenzione casa sul cantante mente io suono, gli occhi devono essere tutti su di me.
Aveva ragione, ogni grande rock band che si rispetti ha un cantante che si siede triste con