In una delle mie ormai consolidate veglie mattutine mi è venuta l'idea di scrivere questo post, dedicata a un argomento veramente particolare, aspettavo solo di riorganizzare il tutto e procedere alla stesura, ma ho optato per una redazione a braccio, che è quella che spesso prediligo, così, come viene-viene, senza correzione di dati, lasciando libero spazio alla memoria personale, per quanto distorta possa in alcuni frangenti essere, per far risaltare i pensieri nella loro originaria forma e dimensione...
6, 7, 8, più o meno dovrebbe essere questa la collocazione della partenza temporale del mio racconto, rammento che ero piccolo, molto piccolo, quando ho incominciato a vedere circolare nella cameretta, che condividevo con mio fratello, degli album colorati, o meglio, quelli che in seguito conobbi con il loro nome preciso, fumetti Marvel...
Erano coloratissimi, con tutte illustrazioni e storie contenute all'interno, mio fratello ogni volta che ne prendevo in mano una copia mi faceva la ramanzina, stai attento, non stropicciare le pagine, non fare le orecchie, mettile a posto dopo che le hai prese e via discorrendo, dopo qualche tempo ero diventato anch'io un appassionato lettore di questi album di super-eroi.
Le collezioni partivano dal numero 1 de L'Uomo Ragno, I Fantastici 4, Thor, quest'ultimo era nettamente il preferito di mio fratello, la forza del suo martello e la potenza dei colpi che poteva generare aveva conquistato il suo cuore, per questo motivo ho preso come immagine di copertina la scritta del Dio del Tuono...
Erano composti, se non ricordo male, di 48 pagine, una prima storia, quella più corposa, che solitamente si apriva e si chiudeva in un'unica puntata, a volte 2, una seconda storia più contenuta come dimensioni di testo e di pagine, a volte con un super-eroe secondario, come un certo Luke oppure un demone di nome Daimon Hellstrom (che adoravo), poi c'era la storia, di 4-6 pagine, finale, che era autonoma e completamente scollegata con le tematiche dei 2 racconti precedenti, il racconto di un uomo-formica, o quello dell'ultima pistola ad uso privato mi sono rimasti impressi nella mente, a distanza ormai di 45 anni...
Come accennato, aveva una cura maniacale di queste riviste, le aveva acquistate sin dalle primissime uscite e trovavano spazio in un'apposita libreria, che ben presto, all'aumentare delle collezioni, arrivò al collasso, costringendolo a portare i numeri precedenti in soffitta, adibendo un vecchio mobile allo scopo, per proteggere quelle riviste cartacee da eventuali topolini, che ogni tanto facevano capolino in casa, la zona dove sono nato e cresciuto era, all'epoca, semi-rurale e campagnola, non erano rare le intrusioni di questi dannatissimi roditori, che facevano fuori tutto quello che avevano a tiro dei loro malefici dentini.
Hanno resistito per tantissimi anni, intatte, queste collezioni, spostate ogni tanto in qualche parte della casa, poi, maledettamente, dopo la morte di mio fratello, ho avuto come una sorta di repulsione dei loro confronti, il dolore era troppo forte, il ricordo della sua persona era più che ampiamente presente nella mia mente, non avevo bisogno di altre situazioni che costantemente bombardassero la mia mente, per cui un maledetto giorno, cercando di liberare dello spazio, ebbi l'incredibile idiota idea di portarli alla raccolta della carta, un qualcosa tipo La tua carta per un fiore, un gran quantitativo di kg, diversi quintali, che fruttarono, come controvalore, due piante di limoni, alle quali mi affezionai disperatamente, immediatamente pentito dalla stupida azione che avevo fatto, le curai contro tutti i ripetuti attacchi di parassiti che subirono nel corso dei diversi anni in cui mi allietarono, con le loro fioriture e soprattutto con alcuni limoni, piccolini come dimensione ma straordinariamente ricchi di succo, ogni volta che prendevo il tè la mattina ne assoporavo l'odore e il sapore, di squisito gusto asprignolo ma con sottili sfumature.
Per quanto mi abbiano dato soddisfazioni, quanto vorrei aver tenuto quei fumetti, con le loro pagine ingiallite dal passare degli anni, con il loro incomparabile fascino retrò, tipico dei ricordi che continuano ad essere presenti nelle nostre menti, di quei ricordi che a volte posso mettere anche un cappio al cuore, ma che rendono la vita e soprattutto i dolori più sopportabili...